Storia di un piccolo bruco che diventò farfalla | Scuola Primaria

“Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle…” sussurrava il Piccolo Principe  raccontando del suo pianeta all’Aviatore…e così ci siamo avvicinati alle Vanesse, delicate farfalle multicolori, anzi ai bruchi delle Vanesse del Cardo.

Erano brutti poverini, marroni e pelosi…si arrampicavano sulle pareti del loro barattolino pieno di mangime in attesa della trasformazione. Con occhi pieni di curiosità abbiamo accolto in classe nostra per tre settimane questo meraviglioso insetto, buffo e strano.

Nel giro di poco tempo la sua lunghezza si è più che raddoppiata in attesa di addormentarsi per risvegliarsi in nuove vesti. E così giorno dopo giorno, abbiamo osservato come si costruiva il bozzolo, la crisalide, tiepida casina che avrebbe ospitato la sua metamorfosi.  Appeso a testa in giù lo abbiamo riposto nella sua gabbietta di tela, e abbiamo atteso.

La trasformazione è avvenuta come per magia, durante l’ora di inglese. I bruchi si sono risvegliati e sono usciti dal loro nascondiglio, sotto gli occhi increduli e stupiti dei bambini…non sembrava vero che l’insetto che si era rifugiato nel bozzolo potesse essere lo stesso che vedevamo adesso. Le ali si sono stese, rinforzate, asciugate ai caldi raggi del sole…ed ecco il primo voletto, incerto, e poi via via più sicuro. Abbiamo nutrito le farfalle per qualche giorno con un batuffolo di acqua e zucchero e infine abbiamo dovuto, sebbene a malicuore, ridare loro la libertà. Un essere tanto bello non poteva restare chiuso in gabbia, doveva volare per il mondo e portare quanto di buono poteva, a chiunque l’avesse incontrato.

Così, in una splendida mattinata di sole abbiamo accompagnato le farfalle al parco urbano, ci siamo seduti in cerchio e abbiamo affidato loro i nostri desideri e le nostre speranze: “Che portino felicità ad altri uomini”, “Che possano vivere la loro vita in pienezza”, “Che siano segno di bellezza per il mondo!”, “Che aiutino chi le incontrerà a guardare la vita desiderando il bene”, “Che possiamo rincontrarle in Paradiso!”, “Che possano ricordarsi di noi per sempre…”.

Questi alcuni dei pensieri speciali che ogni bimbo ha regalato alle farfalle: aperta la gabbia di tela, hanno preso leggere il volo, allontanandosi con una elegante danza colorata.

Addio belle farfalle… compite la vita per cui siete state fatte, e grazie per il commovente miracolo che ci avete permesso di osservare, consapevoli che anche un piccolo bruco racchiude un misterioso disegno di bellezza che prima o poi, a Dio piacendo, sboccerà.

Emilia Brivio, insegnante scuola primaria