Via Crucis | Scuola Primaria

Come ogni anno la classe quarta ha presentato la Via Crucis ai genitori e agli amici delle altre classi della Scuola Primaria. Il cammino della Quaresima è un periodo molto particolare che la Chiesa ci propone per prepararci al momento liturgico più importante dell’anno: la Santa Pasqua. Quest’anno la classe quarta si è lasciata guidare in questo cammino da “La Leggenda del Pettirosso”. “…C’era una volta un uccellino tutto grigio: non aveva niente che attraesse l’attenzione, era proprio piccolo e bruttino. nessuno voleva giocare con lui...” Così comincia la nostra storia, finché nel suo peregrinare solitario l’uccellino incontra Gesù durante l’Ultima Cena e lo segue negli ultimi momenti della sua vita terrena, fino alla Croce. Un timido uccellino grigio che, mosso a compassione di fronte al corpo martoriato di Gesù sul Calvario, con le forze che ha, cerca di strappare le spine della corona del Santo capo. Questo gesto di pietà gli macchierà di rosso sangue per sempre il petto, rendendolo bello per sempre, anche la sua discendenza. Il percorso della Via Crucis, è il cammino di sofferenza di Gesù, è un momento di silenzio. Il silenzio del Sabato Santo, il silenzio dell’attesa. Un’attesa che non sarà delusa. La storia si conclude con queste parole: “…Quando furono deposte tre fragili uova, lui stette lì tutto il tempo a guardare, per cogliere il momento in cui si schiudevano. Sì, i nuovi nati avevano il petto rosso proprio come lui, il timido uccellino, e allora fu completamente felice. Non sapeva che quando il Crocifisso fa i suoi doni, non li fa mai a metà”. Buona Pasqua!

Come ogni anno la classe quarta ha presentato la Via Crucis ai genitori e agli amici delle altre classi della Scuola Primaria.
Il cammino della Quaresima è un periodo molto particolare che la Chiesa ci propone per prepararci al momento liturgico più importante dell’anno: la Santa Pasqua.
Quest’anno la classe quarta si è lasciata guidare in questo cammino da “La Leggenda del Pettirosso”.
“…C’era una volta un uccellino tutto grigio: non aveva niente che attraesse l’attenzione, era proprio piccolo e bruttino. nessuno voleva giocare con lui...”
Così comincia la nostra storia, finché nel suo peregrinare solitario l’uccellino incontra Gesù durante l’Ultima Cena e lo segue negli ultimi momenti della sua vita terrena, fino alla Croce.
Un timido uccellino grigio che, mosso a compassione di fronte al corpo martoriato di Gesù sul Calvario, con le forze che ha, cerca di strappare le spine della corona del Santo capo. Questo gesto di pietà gli macchierà di rosso sangue per sempre il petto, rendendolo bello per sempre, anche la sua discendenza.
Il percorso della Via Crucis, è il cammino di sofferenza di Gesù, è un momento di silenzio. Il silenzio del Sabato Santo, il silenzio dell’attesa. Un’attesa che non sarà delusa. La storia si conclude con queste parole: “…Quando furono deposte tre fragili uova, lui stette lì tutto il tempo a guardare, per cogliere il momento in cui si schiudevano.
Sì, i nuovi nati avevano il petto rosso proprio come lui, il timido uccellino, e allora fu completamente felice. Non sapeva che quando il Crocifisso fa i suoi doni, non li fa mai a metà”.
Buona Pasqua!

C’ERA UNA VOLTA UN UCCEdLLINO TUTTO GRIGIO: NON AVEVA PROPRIO NIENTE CHE ATTRAESSE L’ATTENZIONE, ERA PROPRIO PICCOLO E BRUTTINO.
NESSUNO VOLEVA GIOCARE CON LUI.
“CHI TI CREDI DI ESSERE?”.
“VAI VIA, SEI PROPRIO BRUTTO, NON VOGLIO GIOCARE CON TE!”.
“MI VERGOGNO DI AVERTI VICINO, STA’ LONTANO!”.
QUESTO GLI DICEVANO AMICI E CONOSCENTI.
L’UCCELLINO ALLORA VOLAVA E VOLAVA TUTTO SOLO, CON IL CUORE PESANTE DI SOLITUDINE E DI TRISTEZZA.
UN GIORNO ARRIVÒ APPENA FUORI LE MURA DI UNA GRANDE CITTÀ. LUI NON SAPEVA CHE SI TRATTAVA DI GERUSALEMME.
PROPRIO SU UNA COLLINETTA VIDE TRE CROCIFISSI CON TRE UOMINI. UNO SOLO PERÒ AVEVA UNA CORONA DI SPINE CONFICCATA NELLA TESTA.
IL SUO PICCOLO CUORE SI INDIGNÒ: NON BASTA FORARE MANI E PIEDI CON I CHIODI? NON BASTA LASCIARLO LÌ A MORIRE DI DOLORE E DI SETE, COME GLI ALTRI DUE?
ERA PROPRIO MOLTO ARRABBIATO E PIENO DI COMPASSIONE PER QUEL CROCIFISSO.
LUI NON SAPEVA CHE ERA GESÙ.
AD UN TRATTO SI ILLUMINÒ: MA QUALCOSA POSSO FARE PER LUI!
SPIEGÒ LE ALETTE, PRESE LA RINCORSA, CON UN VOLO DECISO SI AVVICINÒ E CON TUTTA LA FORZA DEL SUO BECCUCCIO STRAPPÒ UNA SPINA, E POI UN’ALTRA E UN’ALTRA ANCORA CON IL CUORE CHE GLI BATTEVA FORTISSIMO.
ALL’ULTIMA SPINA PERÒ UNA GOCCIA DEL SANGUE DEL CROCIFISSO GLI SCHIZZÒ SUL PETTO GRIGIO, MENTRE LUI GLI SORRIDEVA, COME PER RINGRAZIARLO.
L’UCCELLINO CORSE A LAVARSI ALLA FONTANA, MA PIÙ SI LAVAVA, PIÙ LA MACCHIA DI SANGUE SUL SUO PETTO DIVENTAVA LUMINOSA.
“OH COME SEI BELLO!”, GLI DISSE UN’UCCELLINA CHE PASSAVA DI LÌ, “NESSUNO HA UN COLORE COSÌ BELLO SUL PETTO!”.
“VIENI A GIOCARE CON NOI! TI CHIAMEREMO PETTIROSSO”, GLI DISSERO GLI ALTRI UCCELLI.
PETTIROSSO NON SE LO FECE DIRE DUE VOLTE, LI PERDONÒ E GIOCÒ E GIOCÒ, VOLANDO, CANTANDO, IN UNA FRENESIA DI FELICITÀ.
UN PENSIERO PERÒ GLI ATTRAVERSÒ IL CUORE: E I MIEI FIGLI SARANNO TUTTI GRIGI O AVRANNO UN BELLISSIMO PETTO ROSSO COME IL MIO?
L’UCCELLINA CHE PER PRIMA LO AVEVA VISTO SI ERA INTANTO INNAMORATA DI LUI E INSIEME COSTRUIRONO UN NIDO.
QUANDO L’UCCELLINA VI DEPOSE TRE FRAGILI UOVA, LUI STETTE LÌ TUTTO IL TEMPO A GUARDARE, PER COGLIERE IL MOMENTO IN CUI SI SCHIUDEVANO.
SÌ, I NUOVI NATI AVEVANO IL PETTO ROSSO PROPRIO COME LUI.
E ALLORA FU COMPLETAMENTE FELICE.
NON SAPEVA CHE QUANDO IL CROCIFISSO FA I SUOI DONI, NON LI FA MAI A METÀ.