Autovalutazione

Il “compito” assegnato dal Ministero dell’Istruzione a tutte le istituzioni scolastiche per i prossimi tre anni è il Rapporto di autovalutazione d’istituto (Rav), alla luce del quale le scuole potranno individuare le proprie criticità, per ipotizzare percorsi di miglioramento, e riconoscere i propri punti di forza, sui quali continuare a costruire la propria identità d’istituto.

Attraverso un processo articolato sarà possibile comparare la situazione della scuola con le medie nazionali o regionali, con l’andamento generale di scuole con caratteristiche simili, attraverso la lettura dei dati e degli indicatori.

Questo percorso ci porterà ad approfondire e articolare la riflessione sulla nostra scuola, a partire dall’analisi dei dati disponibili, interpretando i dati, tenendo conto della specificità del contesto, evidenziando i punti di forza, di debolezza, o eventuali aspetti strategici dell’azione della scuola.

La valutazione non è uno scopo, ma uno strumento per raggiungere uno scopo: migliorare la scuola, per dare più possibilità di crescere dal punto di vista umano, culturale e professionale alle nuove generazioni.

Per questo non bastano gli studi comparativi, come le indagini internazionali portate avanti dall’OCSE; occorre un sistema nazionale di valutazione in grado di offrire dati sulle singole scuole. Non è possibile capire i propri punti di forza e di debolezza e valutare che cosa è necessario fare per migliorare, se si rimane nell’indistinto e non si possiedono dati specifici.

È un lavoro prezioso che serve a tutti: a chi deve governare le politiche scolastiche a livello nazionale o locale, a chi guida le singole scuole, ai docenti, agli studenti, alle famiglie e a tutti coloro che hanno a cuore la crescita ed il futuro del nostro Paese.

La scuola è un bene di tutti.