Ciao suor anna!

Riportiamo di seguito i contributi apparsi sul settimanale diocesano ”La Libertà” in ricordo di suor Anna.


Carissime sorelle,
la mattina del 19 giugno 2020, solennità del Sacro Cuore di Gesù, dall’Ospedale di Fiorenzuola (Piacenza) è tornata alla casa del Padre la nostra carissima sorella Suor Anna MAzzoccoli. 

Nasce e vive in un ambiente di lavoro e di fede; papà Michele è contadino, la mamma Maria si occupa degli otto figli: cinque femmine e tre maschi, Anna è la sesta. Alla sera si recita l’Angelus e il Rosario; al mattino la mamma, mentre veste la sua numerosa truppa, fa pregare tutti ad alta voce. Si può dire che la famiglia cresce all’ombra del campanile. Il portone di casa è proprio di fronte alla Parrocchia: appena sente suonare la campanella della benedizione, Anna corre ad adorare Gesù. Frequenta l’Azione Cattolica da cui riceve moltissimo: ritiri mensili, Esercizi spirituali… «La mia vocazione, dopo anni di lotta, di ricerca e di intensa preghiera, si delinea limpida nella meditazione sull’amore sconfinato di Gesù Crocifisso. Sentivo una voce interiore che mi diceva “Non ti ho amato per scherzo, tu come rispondi?».

Questo pensiero la accompagna dai 18 ai 24 anni. Anche questo versetto del Vangelo l’attira: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi” (Lc 10,1-9). Nello stesso tempo le piacerebbe formare una famiglia cristiana e si sente confusa tra le due strade. Alla fine il Parroco le dà da leggere la vita di madre Mazzarello e le consiglia di scrivere alla Direttrice della Casa Missionaria Madre Mazzarello di Torino. Leggendo quelle pagine, rimane affascinata dallo “spirito di Mornese”, dal clima spirituale che vi si respira, dal sacrificio e dalla mortificazione, dalla contemplazione nel lavoro. Si mette in contatto con la Direttrice suor Amalia Gallo e, nel giro di due mesi,parte per Torino fra lo stupore dei genitori che la accompagnano così lontano senza comprenderne a fondo il motivo.

Vive l’Aspirantato ad Arignano, il Noviziato a Casanova con la maestra suor Angela Vanetti. Sono anni di fervore e di entusiasmo. Le Novizie sono 103, di 57 nazioni! Si respira aria di mondialità e si rafforza nella vocazione missionaria. Nel 1958-‘59 è a Torino “Madre Mazzarello” dove consegue l’attestato di taglio e confezioni femminili, mentre si prepara a partire per le Missioni. Occorre il permesso dei genitori, ma il papà resiste, dicendo che può fare la missionaria in Italia. Lei prega l’Ausiliatrice: «Se mi vuole, lo otterrà». Il papà finalmente concede il permesso e lei parte per l’Uruguay, ancora temporanea.

La prima tappa è Montevideo, poi Rincon del Pino e Colón dove è insegnante nella scuola professionale.Così definisce la sua vita come missionaria: «Un’esperienza bellissima. Eravamo un cuor solo e un’anima sola,esperienza di vera preghiera, di vita comunitaria». Nel 1977 torna in Italia: la mamma di 87 anni, malata, le chiede di averla accanto. Ancora una volta il suo cuore è diviso, ma finisce per accondiscendere al desiderio della mamma, con la benedizione delle superiore. L’accoglie l’Ispettoria Emiliana perché i suoi, nel frattempo, si sono trasferiti a Rimini. Inizia quindi la sua “missione italiana” nelle case di questa Ispettoria. Dal 1978 al 1983 è a Ravenna come portinaia e incaricata del laboratorio. Passa poi a Bibbiano, dove è assistente delle interne dal 1983 al 1985; in seguito è a Formigine.

Nel 1991 un’altra obbedienza la vuole a Lugo, nuovamente in portineria; quindi a Fusignano dove torna con gioia all’oratorio e presta ogni altro aiuto possibile dal 1995 al 1998. La sua ultima casa è Correggio dove rimarrà fino all’inizio del 2020. Suor Anna è una FMA vivace, amante della vita comunitaria in tutti i suoi aspetti: preghiera, condivisione gioiosa, collaborazione attiva e interessamento saggio. Il suo carattere pronto e forte ètemperato dal desiderio di bene per le consorelle e per i giovani. Ha un’anima profondamente missionaria e mossa da ardente zelo pastorale. Per il bene dei bambini e dei ragazzi supera ogni difficoltà.

Una sua spiccata caratteristica è la capacità di dare vita ad iniziative che suscitano collaborazione; non lavora mai da sola. Scrive una giovane suora: «Io l’ho conosciuta nella casa di Correggio dove sono cresciuta. Me la ricordo sempre con il sorriso sulle labbra, il volto luminoso parlava da solo. Aveva una parolina all’orecchio per ognuno. Il cortile era la sua passione: veniva con i palloni e con la corda per farci giocare».

Nel 2019 incomincia a dare segni di declino cognitivo e si decide di trasferirla a Lugagnano dove arriva ai primi di gennaio del 2020. Pochi mesi per “fiorire dove il Signore la pianta”. Si rende necessario un ricovero ospedaliero e, dopo pochi giorni, esala l’ultimo respiro a 90 anni di età e 62 di professione.

Questo era il suo motto: «Devo fiorire dove il Signore mi pianta Il Signore mi ha messo accanto persone splendide che mi hanno aiutato tantissimo nella gioia del dono». Ringraziamo il Signore per la vita di questa sorella missionaria, generosa, entusiasta e amante della vita comunitaria.

​​​​​​​​​          L’Ispettrice Suor Carla Castellino

 

(Continua dopo l’immagine)

Io gioisco pienamente nel Signore

La mia anima esulta nel mio Dio

perché mi ha rivestita delle vesti della salvezza

Cara Sr. Anna la parola di Dio nella liturgia di oggi si è realizzata in te.                               Ieri mattina solennità del Sacro Cuore di Gesù, Lui è venuto a trovarti all’Ospedale e ti ha portato allacasa del Padre invitandoti per oggi che è la festa della Sua mamma del Cuore Immacolato di Maria.

Quante volte in questo tempo l’hai chiamata giorno e notte.                                                       Il tuo grido è arrivato al Suo Cuore e Lei, la Madre, ha mandato Suo Figlio a prenderti.

     Cara Sr. Anna quante volte il nostro pensiero arrivava a te, addolorate perché ci era vietato avvicinarti.   Allora ti abbiamo raggiunto con la preghiera affidandoti a Maria Ausiliatrice, Lei la nostra Madre non abbandona mai le sue figlie.

     Tu sei una sorella dal cuore grande perché hai donato la tua giovinezza nelle terre di missione e precisamente in Uruguay e li hai vissuto vent’anni con i bambini più poveri che accoglievi nella tua scuola, vestiti di stracci e a piedi nudi. Hai insegnato ad avere cura del proprio corpo, ad essere puliti, a lavarsi, ma in quella missione, non c’era acqua e luce: abitavano in case fatte di latta con paglia e fango. Tu Sr. Anna eri felice quando potevi offrire a loro un po’ di aiuto che arrivava dai tuoi amici d’ Italia. I Bambini ti volevano molto bene e tu li accoglievi a braccia aperte.

Eri orgogliosa che due ragazze cresciute all’oratorio della missione sono diventate FMA, una è l’attuale visitatrice nel consiglio generale del nostro Istituto Sr. Silvia Boullosa

Cara Sr. Anna eri tanto amata dai tuoi familiari, che hanno goduto del tuo ritorno in Italia. Hai passato in alcune comunità dell’Emilia ma a Correggio sei rimasta vent’anni e tutti ti ricordano per le tue premurose attenzioni affermando di aver respirato lo spirito di Don Bosco e il sistema preventivo. Tanti sorrisi, tanti abbracci, tante preghiere sono stati il tuo pane quotidiano sotto la protezione di Maria Ausiliatrice. Sei stata una splendida fuoriclasse dell’Educazione. Hai insegnato a migliaia di bambini e ragazzi a riconoscere Gesù come il loro più grande amico, presente qui e ora, a cui potersi rivolgere con infinita fiducia per ogni cosa. La scuola, il cortile e il grest, erano il tuo campo di battaglia e di evangelizzazione, una missione che hai vissuto con passione e un’energia invidiabile fino all’ultimo respiro. Sei stata “contemporanea” a don Bosco, mantenendo intatta la sua passione e la sua energia per i giovani, sopravvivendo al tempo che per te sembrava quasi non esistere.

Dopo parecchi anni trascorsi a Correggio nell’assistenza dei fanciulli, dove hai conservato nel cuore tanta nostalgia, il tuo fisico già molto provato ha avuto bisogno di riposo assoluto e di assistenza qui a Lugagnano

Grazie perché sei stata una vera figlia di Maria Ausiliatrice e missionaria.                                              Hai compiuto la tua missione, il passaporto era pronto per il cielo e sei partita lasciando a noi un esempio di bontà, di serenità di obbedienza.

Sr. Anna, un’anima bella dal dolcissimo sorriso. Sei stata felice nel tempo. Ora lo sei per l’eternità.

Suor Maria Rubini

(Continua dopo l’immagine)

 

Negli ultimi 20 anni ogni bimbo che ha varcato la soglia della scuola San Tomaso è stato accolto dal sorriso di suor Anna. Un sorriso un po’ sdentato e segnato da tante rughe, è vero, ma caldo e sincero.

Non riesco a ricordarmi della prima volta che ho visto suor Anna, ho come l’impressione che sia sempre stata al San Tomaso: prima da alunna e poi da prof, mi ha accolta alla porta quasi ogni giorno.

Non abbiamo mai fatto grandi discorsi, ma devo dire che ho avuto modo di osservarla molto.

Dalla finestra del liceo, quante volte l’ho vista girare la corda per far giocare i bimbi della scuola dell’infanzia nel cortiletto; passando in bici vicino al campo sportivo dietro san Quirino quanti Grest le ho visto fare… ad ogni intervallo delle superiori poi, prima che arrivassero macchinette e gnoccari, la merenda si comprava solo da lei che ormai era diventata per tutti “suor merendina”! E, con la viva testimonianza dei nipoti, a quanti bimbi ha insegnato non solo le “preghierine” ma proprio a pregare! Ricordo la mia nipotina Sofia quando era più piccola al momento delle preghiere della sera diceva proprio “facciamo come dice suor anna, chiudiamo gli occhi e pensiamo a Gesù e diciamogli quello che abbiamo nel cuore”.
Suor Anna l’ho conosciuta che era già anziana, ma il suo cuore è rimasto sempre giovane. Portava nel cuore i suoi tanti anni passati in Sud America per la quale si diceva sempre pronta a ripartire subito. Ma più di tutto aveva nel cuore gli insegnamenti di Don Bosco e Madre Maria Mazzarello. L’amorevolezza con cui si è rapportata alle tante persone di passaggio al San Tomaso e nella parrocchia di San Quirino sono state segno tangibile che “l’educazione è cosa di cuore”.

Suor Anna ha messo il suo cuore e il suo sorriso a servizio di chi ha incontrato: bimbi, insegnanti, educatori, catechisti, consorelle, genitori…

Quando ho scritto su Facebook la notizia della sua morte, sono rimasta piacevolmente sorpresa da quanti hanno espresso cordoglio per la sua dipartita: anche compagni di classe con cui non ho a che fare dall’esame di Maturità – e che so essere ben lontani dall’universo parrocchiale – ci hanno tenuto a lasciare un “like”, segno che anche a distanza di anni non si sono dimenticati di suor Anna.

Per me suor Anna è l’emblema dello spirito salesiano: vanno bene i corsi educatori, ma forse quello che conta alla fine è avere una corda da girare, una filastrocca, una storia da raccontare o anche solo un sorriso un po’ sdentato per volere bene ai bambini e ai giovani e perchè loro sappiano che li portiamo nel cuore. Sarà impossibile non pensare a lei sentendo cantare i bimbi dell’asilo la bellissima canzone dedicata a don Bosco che dice “siete tutti ladri ragazzi miei, non ho più il mio cuore ce l’avete voi ma non mi interessa da quest’oggi in poi ogni mio respiro sarà per voi”.

Grazie, suor Anna, del tuo esempio e della tua tenerezza, Correggio ti vuole bene! 

Oleari Chiara