Crescere come classe | Liceo delle Scienze Umane

Alla nostra classe, 2^ liceo, è stato proposto di fare un progetto chiamato “Sono come mi vorrei?”, organizzato dal “Granello di Senapa” di Reggio Emilia. Una delle riflessioni che mi è piaciuta di più è stata quella della tazzina che si rompe. Noi tutti pensiamo che quando accade sia negativo e che dopo una rottura la relazione non tornerà mai più come prima. Ma io non sono del tutto d’accordo: è vero che la relazione non tornerà come prima, ma potrebbe migliorare. Come ci ha fatto vedere Elisa del Granello, in Giappone c’è la tradizione del kintsugi, che consiste nell’aggiustare la rottura di una tazza o un bicchiere con oro colato, facendolo diventare unico nel suo genere e più ricco di prima.
Mi piace pensare che dopo un litigio si possa far fiorire una relazione unica con una persona, che non sarà mai uguale ad un’altra. 

Gloria

 

Durante il laboratorio del Granello, utilizzando un filo di lana, abbiamo riflettuto sul fatto che in un gruppo siamo tutti legati. Ognuno di noi ha preso un’estremità del gomitolo e lo ha lanciato ad un compagno di classe, dicendo un buon proposito da fare per migliorare il clima e il rapporto con gli altri.
Con questo filo di lana abbiamo creato una specie di ragnatela che ci accomuna tutti, al di là del modo di vestirsi e del modo di essere esteticamente. Ognuno di noi deve fare la propria parte per far sì che la ragnatela non si spezzi e dobbiamo essere in grado di accettare gli altri, pregi e difetti inclusi. In un gruppo vero ci si dice spesso “ti voglio bene”, una parola che  deve stare alla base di ogni relazione e l’obbiettivo è quello di crescere insieme. Ognuno di noi é capace di volere bene, ognuno di noi può far parte di un gruppo senza essere giudicato, ognuno di noi ha il diritto di vivere una vera amicizia. Bisogna solo trovare il coraggio e la maturità di uscire dagli schemi mentali ed aprirsi agli altri senza timore e senza pregiudizi. 

Gaia