In cammino verso casa
Si sa, ogni scuola vuole dare un taglio particolare al suo apprendere e al suo fare: c’è la scuola hi-tech, quella artistica, quella musicale, quella internazionale, quella…
Tanti progetti, molte idee e, per carità, anche al S. Tomaso di Correggio non si scherza: quante iniziative, quanti motori pronti a carburare.
C’è però un progetto che guida il nostro essere scuola: è quello che chiamiamo ‘progetto Armonia’, ovvero una temeraria proposta, che coinvolge insegnanti e bambini in un cammino di crescita personale e di arricchimento spirituale.
Partendo da una storia nota, “Il favoloso mondo di Oz”, dello scrittore statunitense Lyman Frank Baum, intraprendiamo, come la piccola Dorothy del libro, catapultata da un uragano in un fantastico universo parallelo, un cammino alla scoperta dei valori che sostengono la nostra vita e la rendono così meravigliosamente degna di essere vissuta, giorno per giorno.
Per la sua valenza, il progetto coinvolge i bambini e gli insegnanti di tutte le classi della scuola primaria, dalla prima alla quinta, che, con cadenza quasi mensile, hanno appuntamento nella palestra della scuola, che diventa improvvisamente, e sotto gli occhi affascinati del giovane pubblico presente, il palcoscenico, sul quale Dorothy e gli altri fantastici personaggi del mondo di Oz prendono vita. Beh, sì, in realtà, sono gli insegnanti che, in quei magici momenti che il teatro regala, diventano la coraggiosa bambina del Kansas, l’arguto spaventapasseri, il sensibilissimo omino di latta, il leone fifone, il grande e potete mago di Oz, la perfida strega dell’Ovest, la fata buona del Sud, calandosi nelle loro parti e sfidando l’esigente pubblico che hanno di fronte.
Vi posso assicurare che il divertimento è garantito, non solo per i bambini, che assistono alla trasformazione dei loro insegnanti, ma degli stessi docenti, che si mettono in gioco e riscoprono la bellezza della spontaneità.
Terminato lo show, che non ha lo scopo di far conoscere la storia, seppur bella, di Dorothy, né semplicemente di divertire i bambini, si riflette insieme. Il copione è stato semplificato per consentire di individuare per ogni tappa un valore, sul quale lavorare in classe nel mese che ci separa dall’episodio successivo: il coraggio di non mollare di fronte alle difficoltà, la capacità di mettersi in ascolto degli altri, di saperli aiutare, di scoprire la bellezza del ringraziare e del chiedere scusa, per ricominciare e imparare anche dagli errori, credere che dalle cadute ci si può rialzare, che nessun posto è bello come casa e che ‘casa’ è il regno meraviglioso dell’amore gratuito e vicendevole, dove si è accettati per ciò che si è, aiutati e sostenuti, rialzati se caduti, amati e difesi.
Noi vogliamo che anche la scuola diventi ‘casa’, in questa sua straordinaria capacità di amare davvero, non con le frasi fatte; di crescere insieme, nel confronto costruttivo e non nello scontro distruttivo. Per questo ci diamo degli impegni concreti, che ci scuotono dal solito tran-tran, che quotidianamente siamo chiamati ad assolvere: possono sembrare piccole cose, ma in realtà fanno la differenza tra l’esistere quasi per caso e il vivere per uno scopo.
E vi dirò di più: noi adulti dobbiamo ringraziare Dio per i bambini, perché mentre insegniamo loro come comportarsi, riflettiamo sul nostro agire: sì, i nostri bambini ci tengono in riga, ci aiutano ad essere migliori, a ricordare che noi per primi dobbiamo essere armonia, non voci discordanti o rumori assordanti.
Mariacristina Nasi